Cultura e Società

L’arte di curare con l’Arte

Vincenzo Faenza

Rimini, 2005, Guaraldi. Pagine 580, € 40.

Recensione di Gino Zucchini

L’arte di curare con l’arte è un testo unico nel suo genere: Vincenzo Faenza (1935 – 2003) medico, neuropsichiatra, docente di psicologia medica presso la facoltà di Medicina dell’Università di Bologna, prematuramente scomparso, con questa opera, lungamente preparata e che esce postuma per la cura di Paola Zamagni, mette a disposizione degli studiosi e delle persone colte una summa psicologico-psicoteraoeutica di grande respiro storico e filosofico.

Recensioni

 

 
Il volume si compone di ventotto capitoli, ciascuno dei quali può essere letto come saggio in sé compiuto pur articolandosi entro l’architettura dell’opera, e passa in rassegna tutto quello che c’è da sapere in tema di storia e teoria dell’arte di curare, intesa in senso lato. La psicoanalisi come pratica ermeneutica e mitopoietica, la filosofia, il teatro, l’esercizio dell’immaginazione rappresentativa, la reverie e persino la pratica degli esercizi sprirituali, vengono interpellate nell’ottica di un possibile impiego nell’opera del curare.
Da Aristotele a Sartre, da Platone a Ignazio di Loyola, da Omero a Kafka, Da Pirandello a Stanislavskij (particolarmente amato) da Galileo a Leibniz, da Freud a Musatti… tutti Faenza, studioso infaticabile e di sterminata cultura, incontra in un dialogo serrato e sempre sorprendente. Stando alla testimonianza del prefatore Gino Zucchini, che dell’Autore fu sodale fin dagli anni giovani, Faenza “ammirava la psicoanalisi ma non l’amava (…) E tuttavia si vorrebbe che i critici – oggi tanto di moda – dell’impresa freudiana avessero la sua cultura, la sua pensata autorevolezza, la sua onestà”.

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