Area Internazionale

54° Congresso IPA & IPSO “Psychoanalysis: An Anchor in Chaotic Times”– Lisbona 2025 – Report di Salvatore Giannone

Report Eventi IPA
54° Congresso IPA & IPSO “Psychoanalysis: An Anchor in Chaotic Times”– Lisbona 2025 - Report di Salvatore Giannone


Il 54° Congresso della International Psychoanalytical Association (IPA) e della International Psychoanalytical Studies Organization (IPSO), svoltosi a Lisbona dal 30 luglio al 2 agosto 2025, ha avuto come tema “Psychoanalysis: An Anchor in Chaotic Times”. La scelta della sede ovvero il Centro Cultural de Belém, e della città, con la sua storia di ricostruzione e resilienza, ha fatto da sfondo simbolico alla funzione della psicoanalisi come ancora nei tempi turbolenti.

L’evento ha visto la partecipazione di quasi 2000 psicoanalisti da 40 Paesi, con un programma ricco di panel tematici, discussioni, presentazioni editoriali e interventi artistici. Per la prima volta, il portoghese è stato incluso tra le lingue ufficiali del Congresso. I contenuti hanno spaziato dalla psicoanalisi infantile alla tecnologia, dalla crisi climatica alle dinamiche politiche globali, mostrando la psicoanalisi come pratica clinica, radicata nel soggettivo, ma anche come chiave di lettura del mondo contemporaneo, capace di offrire uno spazio simbolico e umano in cui pensare, ascoltare, e ritrovare orientamento nei tempi complessi che viviamo

Significativa la partecipazione italiana, con contributi che hanno esplorato la clinica del trauma, la doppia diagnosi, l’ambiente, il soma, la psicosomatica adolescenziale, il dialogo con le neuroscienze e l’impatto istituzionale della pratica analitica.

Il 54° Congresso di IPA e IPSO: La psicoanalisi come àncora in tempi caotici

Dal 30 luglio al 2 agosto 2025, presso il suggestivo Centro Cultural de Belém di Lisbona, si è tenuto il 54° Congresso della International Psychoanalytical Association (IPA) e della International Psychoanalytical Studies Organization (IPSO), dal titolo “Psychoanalysis: An Anchor in Chaotic Times”. Il tema che ha trovato un’eco simbolica nel luogo stesso: affacciato sul fiume Tago, tra il Monastero dos Jerónimos e la Torre de Belém – siti patrimonio UNESCO – il centro congressuale si è fatto metafora viva dell’analista come porto sicuro, punto di partenza e di ritorno, saldo nel disordine dei nostri tempi. Allo stesso modo Lisbona, città resiliente che ha saputo rinascere dopo catastrofi storiche e naturali, è diventata immagine emblematica della psicoanalisi come funzione simbolica: un’àncora capace di sostenere il pensiero e l’identità nei momenti di crisi.

Il Congresso è iniziato informalmente già il 29 luglio, con workshop intensivi e lunchons, momenti di confronto che hanno dato avvio a un’esperienza partecipata, riflessiva e stimolante.

Camminare e perdersi nei corridoi del Centro, incrociare sguardi, condividere silenzi tra una sessione e l’altra, ha reso palpabile l’atmosfera di un evento che ha superato la dimensione accademica, per trasformarsi in un’esperienza psicoanalitica collettiva. Con quasi 2000 partecipanti provenienti da 40 Paesi, il Congresso ha incarnato un pensiero vivo: la psicoanalisi abita il mondo, innestata nel soggettivo, nel sociale e nel simbolico; capace di rimanere umana, salda ma permeabile, radicata e in movimento allo stesso tempo.

Per la prima volta è stata inclusa tra le lingue ufficiali anche quella portoghese, accanto a inglese, francese, spagnolo e tedesco. Inoltre, la società psicoanalitica di Panama è entrata a far parte dell’IPA, ampliando ulteriormente l’inclusività dell’associazione.

Il programma ha offerto un’ampia varietà di format:

  • 220 panel tematici
  • gruppi di discussione ristretti
  • Psy Talks, modalità più informali di scambio riflessivo
  • proiezioni cinematografichepresentazioni editoriali (17 titoli lanciati) e poster digitali

I temi affrontati hanno attraversato questioni urgenti e globali: crisi ambientalemigrazioniviolenzatecnologiaintelligenza artificiale, letti attraverso una prospettiva clinica rigorosa e un’etica sensibile. La psicoanalisi è emersa anche come pratica sociale, in dialogo costante con il mondo contemporaneo.

Una rilevanza particolare è stata data alla psicoanalisi dell’infanzia e dell’adolescenza, non solo come ambito specialistico, ma come dimensione simbolica sempre presente in ogni analisi: il bambino interno, il gesto, il gioco e il silenzio sono stati riconosciuti come strumenti privilegiati di accesso all’inconscio.

Durante la cerimonia di apertura è stato sottolineato il valore della continuità e dell’innovazione, soprattutto alla luce del passaggio di testimone ai nuovi Comitati Esecutivi IPA e IPSO.

Di grande impatto la lectio magistralis della prof.ssa Pumla Gobodo Madikizela, clinica sudafricana di fama internazionale e vincitrice del Templeton Prize. Il suo intervento ha colpito per profondità e intensità, portando alla luce ferite individuali e collettive, chiarendo le attività dell’inconscio personale e politico – da sempre al centro dei suoi studi.

keynote successivi hanno offerto uno sguardo globale e sfaccettato:

  • Stephen Seligman (Nord America) con “Tradition and Change in Psychoanalytic Theory: Querying the Infantile”, ha indagato le tensioni tra sessualità infantile, aggressività e rigidità teoriche. Rileggendo Freud, Klein e Laplanche, ha evidenziato come l’Ideale dell’Io possa diventare una gabbia per il pensiero libero, generando forme di coercizione simbolica e odio autoritario.
  • E. César Merea (America Latina) in “Extensiones del Narcisismo: Psicoanálisis, Guerra, Clima” ha mostrato come l’odio e il narcisismo sociale si leghino al collasso ambientale, sottolineando il bisogno urgente di simbolizzazioni condivise che contrastino la negazione catastrofica.
  • Tomas Plaenkers (Europa), con “Tales of the Triangle. Thoughts on Essentials of Psychoanalysis across Cultures”, ha esplorato la variabilità dell’Ideale dell’Io nei diversi contesti culturali, evidenziando il ruolo del Simbolico come ponte tra le diversità.
  • Sun Ju Chung (Asia Pacifico), nel paper “Transformative Encounters: Bridging Cyber and Analytic Space”, ha analizzato la trasformazione del setting psicoanalitico nell’era digitale, mostrando come videogiochi, avatar e spazi virtuali diano forma a nuovi linguaggi psichici.

Numerosi i contributi italiani che hanno dato vita a dialoghi intensi e significativi. Tra i protagonisti:

Davide Rosso ha dato il via ai lavori giorni prima del congresso promuovendo, insieme a colleghi internazionali, Mens Sana in Corpore Sano, una iniziativa di tre giorni dedicati all’esplorazione del soma e della natura, attraverso esperienze di apnea e percorsi nella foresta atti ad approfondire la consapevolezza di sé e la connessione interiore.

Anna Cordioli ha contribuito già nel pre-congress (29 luglio), partecipando come discussant all’articolo di Sam Guzzardi nel workshop “Sexual and Gender Diversity: Countertransference and Psychoanalytic Concepts as Rooting or Uprooting Factors”. Il suo lavoro metteva un risalto l’importanza di preservare/riattivare aspetti di latenza nel trattamento di pazienti che hanno patito grandi intrusioni psichiche. Ha coordinato il panel “Erotic Transference and Countertransference Challenges Across Cultures”, con Dr Evzonas e Dr Yu. 

Maria Pia Conte e Massimo De Mari, insieme a colleghi internazionali, hanno presentato casi clinici trattati nella stanza di consultazione e in carcere. A partire dalle concettualizzazioni sui primi 1000 giorni di vita e l’impatto devastante di abusi e trascuratezza precoci, hanno esposto un lavoro teso a comprendere la radice di quella rottura nella mente che determina il passaggio dal pensiero all’azione violenta; come si può riumanizzare ciò̀ che si è disumanizzato?

Simona Pesce, presente al panel “Catastrophes in the Skin Ego Across Development”, ha riportato la teoria degli involucri psichici di Didier Anzieu, mettendo in luce il nesso tra fallimenti dell’Io-pelle infantile e condotte autolesive adolescenziali. Ha sottolineato quanto l’attenzione dell’analista alla sensorialità sia decisiva nella cura della fragilità narcisistica e delle agonie primitive.

Rosa Spagnolo e Georg Northoff, insieme a Flavia SaliernoMonica Bomba e Claudia Spadazzi, hanno presentato il volume “The Dynamic Self in Psychoanalysis. Neuroscientific Foundations and Clinical Cases”, anche nell’edizione portoghese, riflettendo sul ponte tra neuroscienze e psicoanalisi a partire dal concetto di Sé e dalla sua dinamica psicologica e neuronale.

Emanuele Prosepe, con altri colleghi, attraverso l’esperienza nella comunità terapeutica Airone, ha illustrato il modello gruppoanalitico applicato alla doppia diagnosi, offrendo spunti teorici e clinici maturati in trent’anni di lavoro nelle istituzioni.

Gabriele Cassullo, membro del Committee “Psychoanalysis and the University”, ha preso parte al dialogo “International Psychoanalysis and the University: Reversing the Roadmap”, offrendo una riflessione sulla relazione storica e futura tra psicoanalisi e accademia. Nel suo intervento individuale, ha discusso con Morteza Modarres Gharavi sul tema del tiranno, ispirandosi a Ferenczi, esplorando i confini sfumati tra tirannide e democrazia nei contesti geopolitici attuali.

Valentina Palvarini insieme a Cosimo Schinaia e altri colleghi hanno presentato un panel intitolato “Denial in the face of catastrophe”, affrontando il tema del cambiamento climatico e del suo diniego, che sono ben rappresentati metaforicamente nel film che è stato parzialmente proiettato durante il panel, “Don’t look up” di Adam McKay (2021). 

Ronny Jaffè, Stefano Bolognini, Maria Antoncecchi, Sara Boffito, Luisa Masina, Giorgio Mattana, Gabriella Giustino, Luis Martín Cabré, Laura Ravaioli, Giuseppe Civitarese, Benedetta Guerrini Degl’Innocenti, Clelia De Vita, Carmela Maria Nicoloso, Lorella Cerutti, Maria Cristina Calzolari, Rosa Maria Di Frenna, Maria Anna Tallandini, Anna Ferruta, Anna Nicolò, Laura Accetti, Chiara Pazzagli, Adriana Ramacciotti, Alfonso Accursio, Sandra Maestro, Jorge Corrente, Cinzia Carnevali, Tullio Medici, Vanna Berlincioni, Diletta La Torre, Andrea Narracci, Lucio Sarno, Vito Sava sono soltanto alcuni dei presenti che hanno contribuito a rappresentare e condividere la riflessione psicoanalitica italiana a livello internazionale.

54° Congresso IPA & IPSO “Psychoanalysis: An Anchor in Chaotic Times”– Lisbona 2025 – Report di Salvatore Giannone spiweb

Ti potrebbe interessare...